BLOG SPAZIOCUORE

Papà al centro.

Papà al centro è un progetto che nasce da un altro progetto Periferie al centro, un gruppo di papà rendendosi conto della mancanza di spazi sia informali che strutturati di approfondimento e confronto sul "mestiere di papà" ha deciso di dar vita a questo interessante esperimento di sostegno alla genitorialità. 

I Papà al centro hanno voluto parlare del nostro evento del 1° dicembre alla stanza del sale promuovendolo sulla loro pagina facebook! Grazie Papà.

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Spaziocuore a favore di Un sacco di vita.

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Comitato aperto Emergenza Homeless - Un sacco di vita.

Spaziocuore a sostegno del Comitato e con il supporto del Multidistretto Rotaract 2041/2042 di Milano.

L'obiettivo del Comitato è riuscire a donare dei sacchi letto a chi si trova suo malgrado a dormire in strada e rischia di morire per ipotermia. L'organizzatore è Wainer Molteni che da laureato si è trovato per anni a vivere per strada in seguito a mille traversie. Wainer è stato forte ed è riuscito a risalire la china, ha scritto un libro con la sua storia "Io sono nessuno" e ha fondato il gruppo Clochard Alla Riscossa, si dedica attivamente a difendere i diritti e ad aiutare chi invece non ce l'ha ancora fatta. Noi vogliamo sostenerlo in questa inziativa e ci siamo fatte portavoce di chi voce non ha! Io Elisabetta, ho chiesto aiuto, per trovare i 1.800 sacchi che servono a Milano, al Multidistretto Rotaract 2041/2042, sono i giovani del Rotary che con generosità hanno accettato di organizzare una catena di solidarietà e prendere parte a questa azione sociale organizzando la raccolta dei sacchi qui a Milano. Il 1 dicembre prossimo saranno in Piazza del carmine dalle 8.00 alle 20.00 al mercatino di Natale Rotaract dove ci sarà un punto di raccolta sacchi per chiunque deciderà di portarli. Il referente del Multidistretto che seguirà l'iniziativa è Alessandro Sandionigi Corcione che ha in comune con Wainer la laurea in sociologia! La email di Alessandro per chi volesse contattarlo è: alesandionigi@gmail.com. Invece per chi volesse contattare Wainer che al momento si trova a Roma può scrivergli a unsaccodivita@gmail.com o chi vuole capire meglio può scrivere anche a Spaziocuore.

Grazie mille

Elisabetta Favale

Alimenti funzionali per gli anziani.

I prodotti italiani migliorano la qualità della vita degli anziani.

Sono oramai diversi anni che si sta osservando un continuo aumento dell'aspettativa di vita con un grande numero di anziani che vogliono migliorare la qualità della vita. Considerato il conseguente aumento dei costi sanitari, diventa necessario trovare un modo per gestire i cambiamenti e avere a disposizione alimenti con proprietà benefiche più accentuate. Una buona strategia sembra essere quella di prevedere una alimentazione che comprenda i cosiddetti alimenti funzionali che potrebbero essere in grado di aiutare gli anziani a migliorare la loro qualità di vita e prevenire l'insorgenza di gravi patologie. E' in corso uno studio finanziato dal MiPAAF che ha lo scopo di capire quali alimenti funzionali siano in grado di migliorare i parametri correlati con il processo di invecchiamento, in particolare di compensare la ridotta funzionalità sensoriale, lo stato immunitario e antiossidante e indurre cambiamenti ottimali nella microfibra intestinale. Il cibo può diventare la nostra medicina naturale! Spaziocuore istruisce il personale che si occupa di anziani sulle nozioni base dell'alimentazione preoccupandosi che ci sia una comprensione di ciò che rappresenta il gusto della tradizione italiana e l'apporto nutritivo degli alimenti.  

Il Blog di un papà

Elisabetta Favale e Stefano Dell'Orto, papà blogger!

Navigando navigando, mi è capitato di imbattermi in un bellissimo blog di un papà italiano che però vive in Svezia. Mi ha incuriosita molto e ho pensato di contattarlo e di fargli una intervista per farmi raccontare sia della sua attività di blogger che di come in Svezia sono gestiti gli asili, le scuole e gli aiuti alle famiglie per la conciliazione vita-lavoro.

Il Blog è http://congedoparentale.blogspot.it

 

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Elisabetta: Stefano buongiorno, la mia prima domanda è questa: da quando mi occupo di famiglie con Spaziocuore mi sono imbattuta in un numero imprecisato di blog/siti/portali di mamme che parlano ad altre mamme. Di mamme che talvolta lasciano il lavoro dopo la nascita di un figlio e si re-inventano una professione dove l'essere mamma è l'abilitazione principale. Poi ho visto il tuo blog! Un papà finalmente, tu però eri in licenza parentale quando lo hai creato, qual è la molla che ti ha spinto a farlo? E' la stessa che spinge una mamma secondo te?

Stefano: Il mio blog è nato come un diario sia per raccontare alla famiglia e agli amici in Italia come passavo le giornate con una bimba di 10 mesi, sia come strumento per fissare la memoria, visto che mi sono reso conto che iniziavo a dimenticare le classiche tappe della prima figlia (prima parola, primi passi ecc). Quest'ultimo motivo credo sia comune a mamme e papà.

Elisabetta: Tu e la tua famiglia vivete in Svezia, immaginario collettivo vuole che le cose funzionino meglio che in Italia soprattutto nel campo dei supporti che si ricevono per la conciliazione vita e lavoro di mamme a papà è così? Se si cosa fanno in Svezia per aiutarvi a gestire la vita lavorativa e famigliare?

Stefano: Ti segnalo due post introduttivi con dati interessanti

http//congedoparentale.blogspot.se/2010/12/fra-hoa-hoa-dahlgren-ed-ibrahimovic.html

http//congedoparentale.blogspot.se/2010/10/faccio-laccento-svedese.html

E' difficile parlare di "meglio" o di "peggio" in generale. Io racconto la mia esperienza specifica che è una combinazione di aspetti sociali e culturali, ma anche del caso visto che il personale con più o meno passione c'è dappertutto. Inoltre, quando parlo con i maestri della classe dell'asilo di Sofia (1 uomo e 2 donne) loro mi citano l'Italia e il metodo "Reggio Emilia", segno che comunque anche in Italia ci sono ottime esperienze. Comunque quello che mi aiuta sono sia la cultura che le infrastrutture. 

Cultura: è normale che alla gestione dei figli partecipino sia mamma che papà, quindi in azienda nessuno reagisce se un uomo esce prima per andare a prendere i figli all'asilo o a scuola o se sta a casa (a volte lavorando a volte no) se un figlio è ammalato. Anzi, molte aziende hanno politiche aziendali che stimolano la parità e l'uomo a prendersi cura dei figli per integrare il contributo statale.

Infrastrutture: scuole e asili hanno orari lunghi e flessibili. Sono paerti tutto l'anno con orari tipo 6.30/18.30 (le lezioni hanno l'orario simile a quello italiano, il resto è pre o dopo scuola). Il costo di un asilo o del nido (circa 120 € mese) è coperto dall'assegno che ognuno riceve, indipendentemente dal reddito e per ciascun figlio. Poi c'è il modo di pensare... E' comune trovare fasciatoi per cambiare i bambini anche nei bagni degli uomini, la mobilità con il passeggino (ma anche con la sedia a rotelle, che spesso è la ragione di certe soluzioni architettoniche) è facile. 

vedi http://congedoparentale.blogspot.se/2010/12/minimalismo-svedese-html

e anche http://congedoparentale.blogspot.se/2012/01/piccole-cose-che-rendono-la-vita-facile.html

Elisabetta: Ci sono asili comunali come si accede?

Stefano: Ci sono asili comunali e asili privati. Il costo è lo stesso (circa 120 € mese), lo stato integra il resto e verifica la qualità del servizio. Io ho esperienza di tre asili comunali, soddisfatto di tutti e tre, soprattutto di quello che frequenta adesso Sofia, dove il personale è fantastico. Da quando richiedi il posto all'asilo il comune te lo deve garantire entro tre mesi.

Elisabetta: In Italia se si ha la famiglia vicina i bambini invece di andare al nido vanno dai nonni, è quasi una questione psicologica, una mamma si sente meno in colpa a lasciare il bambino a sua mamma... In Svezia il ruolo dei nonni e della famiglia di origine è simile o ci sono differenze macate? Se si quali?

Stefano: mi sembra che molti ricorrano all'asilo per diversi motivi, quali il permettere ai bambini di da piccoli ad interagire in un gruppo e relazionarsi con gli altri, seguire un piano didattico di sviluppo e anche non pesare sui nonni. Comunque vedo diversi nonni (compresi i nostri) partecipare attivamente alla vita familiare. 

Elisabetta: Se dovessi lasciare le tue figlie ad una tata come la sceglieresti? Lo hai mai fatto?

Stefano: si, l'ho fatto qualche volta. Prima faccio un colloquio personale, poi un paio di volte periodi brevi (massimo un paio di ore) e solo dopo averla conosciuta per periodi più lunghi.

Elisabetta: Parlando invece di famiglie e di nonni, qui in Italia gli aiuti statali per l'accudimento dei nostri anziani sono oramai irrisori, in Svezia so che le cose sono diverse ce ne vuoi parlare?

Stefano: Per quanto riguarda i servizi tipo babysitter, pulizie in casa, da qualche anno c'è uno sgravio fiscale, il 50% della spesa circa, 11.000 euro l'anno per persona (quindi una famiglia con due genitori ha un tetto di 22.000 euro) vengono rimborsati immediatamente (detratti dalle fatture). Questa politica fiscale ha portato, secondo diversi studi del ministero delle finanze, a molti lavori "in bianco", all'emersione del "nero" e ha permesso anche di mantenere un alto tasso di occupazione nonostante la crisi. La riforma, secondo il ministero, si è pagata da sè!

Elisabetta: Spaziocuore sta promuovendo le figure di tata e badante condominiale, esistono in Svezia casi simili? 

Stefano: no, c'è però il corrispondente della tagesmutter che qui si chiama "dagmamma".

Elisabetta: Qui in Italia si parla molto di sharing economy poi però si fatica a far partire in servizi in sharing, in Svezia si utilizzano servizi in sharing? Quali?

Stefano: Si, soprattutto il car pooling e il bike sharing.

Io ringrazio Stefano per la sua disponibilità, ci siamo conosciuti su skype, mi ha presentato le sue bellissime bimbe: Eleonora e Sofia e presto verranno a Milano a conoscerci di persona! Seguite il suo blog!!!!!  

 

 

 

 

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